Parola di editore indipendente – Iperborea
Dopo il dialogo con Marco Zapparoli di Marcos y Marcos, i dialoghi di Tribook con gli editori indipendenti proseguono con l’intervista a tu per tu con Pietro Biancardi di Iperborea, la casa editrice indipendente specializzata nella letteratura del Nord Europa.
L’obiettivo di questo ciclo di interviste è dare la parola agli editori indipendenti affinché spiegassero quali sono gli aspetti che contraddistinguono il loro lavoro quotidiano e, in particolare, il loro rapporto con le librerie indipendenti, altro elemento fondamentale della bibliodiversità.
“Cosa significa essere un editore indipendente?”
“Etimologicamente vuol dire essere un editore libero, le cui scelte non dipendono da nessun altro, e che quindi può scegliere i libri da pubblicare e anche il modo di lavorare senza farsi condizionare da troppe cose che non siano i suoi gusti, le sue scelte, ciò che ama e il modo con cui intende il suo lavoro”.
“Che valore hanno per voi le librerie indipendenti?”
“Le librerie indipendenti per Iperborea sono fondamentali, sono il nostro primo referente nel senso che fanno più del 50 per cento del fatturato della nostra casa editrice, che è tantissimo. Con moltissime di loro abbiamo un rapporto molto vicino, di collaborazione molto stretta e in tanti casi anche di amicizia, che vuole dire un dialogo sui libri, sul modo di lavorare. Penso che in Italia siamo fortunati perché, nonostante i tanti anni di crisi, ci sono tanti editori e librai indipendenti che continuano a fare un lavoro straordinario“.
“Un libro o un autore che avresti voluto pubblicare?”
“Il mio autore preferito, se devo sceglierne uno, quello che ha avuto più influenza sulla mia vita è sicuramente Albert Camus, autore di La Peste, Lo Straniero, Il mito di Sisifo“.
Restate sintonizzati su Tribook: il nostro ciclo di interviste prosegue e la prossima sarà con Ediciclo.
Non perdetevela!