Parola di editore indipendente – Vita e Pensiero
Tribook inaugura un ciclo di interviste sul ruolo dell’editore indipendente partendo dall’intervista ad Aurelio Mottola, della casa editrice Vita e Pensiero.
Crediamo, infatti, nella molteplicità e nella varietà delle voci: per questo motivo abbiamo voluto dare la parola agli editori indipendenti per capire qual è il loro ruolo culturale e che valore hanno per loro le librerie indipendenti.
Ma non solo: forti della convinzione che la trasversalità e la condivisione siano valori fondamentali per il settore culturale, abbiamo rivolto agli stessi editori indipendenti una domanda apparentemente insolita… non vi roviniamo la sorpresa!
“Cosa significa essere un editore indipendente?”
“Significa essere libero, nella misura del possibile, dagli obblighi del denaro- ha sottolineato Aurelio Mottola- questo significa non elaborare la propria linea editoriale e la scelta dei libri solo sulla base della vendibilità di un libro e su quell’immagine di pubblico che compra solo libri di basso profilo culturale”.
“Che valore hanno per voi le librerie indipendenti?”
“Sono quelle che non obbediscono, nella fase degli acquisti, agli algoritmi del commerciale, che hanno sensibilità culturale e sono capaci di profilare la propria offerta di libreria in base a un’idea di cultura: sono l’interfaccia degli editori indipendenti”.
“Un libro o un autore che avresti voluto pubblicare?”
“Uno a cui sono particolarmente affezionato: Gilead, romanzo di Marilynne Robinson che ha vinto il premio Pulitzer. Un libro di grandissima ispirazione religiosa e di grande potenza, anche emotiva”.
Restate sintonizzati su Tribook: la prossima intervista sarà con l’editore Laterza. Non perdetevela!