Inchiostro di Puglia: con Tribook a sostegno degli indipendenti
“Inchiostro di Puglia” è un progetto trasversale: nasce sul web come blog di autori pugliesi, si trasferisce sulla carta, con un’antologia di racconti, poi nel “mondo reale”, con una serie di eventi di promozione della lettura (“Le notti di Inchiostro di Puglia”) e infine esplode con una pagina Facebook che raccoglie una community di pugliesi, espatriati e non.
Partito dal basso, con il supporto dell’editore Caracò che ha creduto nell’idea, il libro si sta affermando come piccolo fenomeno editoriale fuori dagli schemi e a sostegno dei circuiti indipendenti.
Tribook, in quanto e-commerce delle librerie indipendenti, è l’unico approvato da “Inchiostro di Puglia” e l’unica piattaforma online, a parte il sito dell’editore, da cui è possibile acquistare legittimamente il libro.
Abbiamo incontrato l’animatore di tutta l’iniziativa e curatore della raccolta, Michele Galgano, che ci ha spiegato gli obiettivi e lo spirito del progetto.
Qual è il filo conduttore di un progetto che passa dal web alla carta, dagli incontri in libreria ai social network?
La Puglia è una delle Regioni che legge meno in una Nazione che legge pochissimo. Tutte le nostre iniziative legano con un filo invisibile l’amore per Territorio, per la Lettura e per le Librerie.
Lo scorso anno, in base ai dati Istat, più di 7 pugliesi su 10 non hanno letto manco un libro. Questi dati non sono affatto belli e noi ci proviamo dal basso, da sud a far sentire la nostra voce.
Come viene distribuito questo libro?
Il libro è (per scelta) fuori dal circuito della Distribuzione Classica e dagli Store Online. E non non ha una versione e-book.
Viene distribuito solo da un pugno di librerie che hanno sposato il progetto, dal sito web dell’editore e ora anche da Tribook.
A cosa è dovuta la scelta di non vendere su Amazon?
Volevamo portare la gente in libreria. Volevamo lasciare tutti i margini dell’operazione sul Territorio. E nel nostro piccolo ci stiamo riuscendo.
Che valore hanno secondo te le librerie indipendenti? Perché hai scelto di sostenerle?
Una libreria che muore è un presidio sociale che se ne va. Un quartiere che perde l’anima. A causa di leggi inadeguate stiamo assistendo alla scomparsa delle piccole librerie indipendenti, all’impoverimento economico e culturale delle nostre città. Cosa che non succede in Francia o in Germania dove ci sono leggi a tutela dei piccoli librai.
Che risultati state ottenendo, a livello di vendita, con queste scelte distributive contro corrente?
Già vendute più di 4.000 copie. Tantissime per un progetto così piccolo. E continuano ad arrivare ordini senza sosta. Merito di un libro bello e molto curato sicuramente, ma anche dell’incredibile successo dei Canali Social di “Inchiostro Di Puglia”.
Pensi che l’operazione “Inchiostro di Puglia” nel suo complesso (blog, libro cartaceo, pagina Facebook, eventi) possa contribuire ad aumentare il numero di lettori in Puglia? Qual è secondo te il fattore determinante?
Stiamo raggiungendo tantissimi “Lettori Deboli” e questo per noi è motivo d’orgoglio. Siamo una goccia nel mare ma stiamo facendo cose importanti. Stiamo facendo rumore.
Il fattore determinante è sicuramente lo spirito di “rete” che anima tutto il progetto. Contro ogni stereotipo rappresentiamo un’idea diversa di Sud.